| Come sempre avviene nella storia della spiritualità dell'uomo, anche in quest'era è giunta l'ora del cambiamento. Se nel mondo romano la religione ufficiale pagana perse potere e credibilità, la stessa cosa sta accadendo nel nostro mondo più avanzato e quasi destatosi dalle atrocità medievali e le ristrettezze alla libertà di scienza e pensiero ad opera di quella religione che spodestò il paganesimo promettendo miglioramenti, ma che hanno portato inizialmente l'uomo sul baratro della paura dell'anno Mille e poi ad un discreto miglioramento ma che ha comportato milioni di morti e centinaia di lotte per i diritti. Mi chiedo, ma se il paganesimo fosse rimasto al suo posto, sì strumentalizzato, sì corrotto, ma non certo opposto a scienze e filosofie "alternative", la nostra era, che chiamiamo contemporanea, sarebbe giunta prima? La coscienza collettiva che oggi ci siamo guadagnati la dobbiamo alla Chiesa e alle sue imposte restrizioni, così l'uomo si è dovuto destare e ha dovuto lottare per capire che ci sono cose di cui ha diritto di godere. Se non ci fosse stata la Santa Sede probabilmente alcune nostre "coscienze" odierne nemmeno le avremmo, e non saprei dire quali, perchè cercare di predire un futuro alternativo è come cercare di predire il nostro stesso futuro: un sacco di probabilità, nessuna certezza. Quindi non possiamo dire è giusto/sbagliato che le cose siano andate così.
Più che altro vorrei ragionare sul nuovo avvento delle vecchie religioni, un fenomeno comunemente denominato "Neopaganesimo", perchè ovviamente non si tratta del vecchio Paganesimo, ma è una "rivisitazione" approfondita e migliorata, modernizzata, adatta a noi cittadini del contemporaneo. E allora perchè essere riluttanti? Perchè schernire tale ritorno?
Chi ne è a conoscenza, o ne fa parte o ne sminuisce l'avvento con, passatemi il termine, idiote considerazioni, del tipo:"ma fai sacrifici umani? Ma credi in quelli che vivono sull'Olimpo?" Normalmente, sapendo che tali persone non sanno cosa vuol dire essere pagani, non ci si fa tanto caso, però fa più rabbia sapere che attorno ci sono troppe persone come quelle.
Allora, cos'è il Neopaganesimo. Ne parlerò in termini generali, anche se ogni religione neopagana si distingue l'una dall'altra per diverse caratteristiche. Quelle che le accomunano sono principalmente il loro approccio con la Natura. "I neopagani si propongono come spiritualità nuove ma riportanti alla luce la Weltanschauung precristiana, ovvero quel modo di vedere il mondo che pone l'essere umano non al disopra ma all'interno del sistema della natura. Questi concetti sono stati riscoperti solo in concomitanza con la diffusione dell'Illuminismo e delle filosofie umanistiche. L'essere umano è dunque — nelle varie religioni neopagane — parallelamente considerato signore della sua persona, della sua morale e della sua società, e membro di un eterno e ciclico equilibrio universale. Le religioni neopagane di tipo ricostruzionistico si richiamano a una continuità che le riallacci all'antico, sebbene spesso si riconosca che le contaminazioni e l'adattamento a certe visioni moderne siano inevitabili." (Wikipedia)
"Mentre nell'antichità la teologia di tipo monistico e panteistico era poco diffusa tra il popolo mentre era una caratteristica prominente all'interno dei circoli misterici e delle dottrine riservate agli ordini sacerdotali, oggi avviene esattamente il contrario. I neopagani odierni sostengono una visione del mondo che vede l'intera esistenza e l'universo come prodotti dell'attività manifestativa di un'unica forza divina, immanente la natura di tutte le cose e agente secondo l'ordine dell'eterna creazione (il progresso evolutivo armonioso, rappresentato dal simbolo del pentacolo). Le religioni neopagane non implicano dunque la credenza in un trascendente o un soprannaturale, dato che la vera spiritualità sta nell'esistenza fisica stessa. La sorgente cosmica da cui deriva ogni cosa è l'Uno ereditato dai sistemi orientali e dalla filosofia greca, ed è generalmente un concetto riconosciuto sia dagli eclettici sia dai ricostruzionisti. L'identificazione del principio primo è in secondo luogo libera e differenziata per ogni religione neopagana" "Tutte queste strutture teologiche hanno la caratteristica di essere aperte alla scienza, vista come la faccia opposta alla religione ma facente parte della stessa medaglia. L'unione olistica della spiritualità e del sapere scientifico deriva dalla consapevolezza del fatto che il dominio esplorato dal secondo è quello fisico, ovvero di tutto ciò che l'essere umano può intendere con i propri cinque sensi, mentre il dominio della prima è quello della metafisica, cioè di tutto ciò facente parte delle infinite realtà possibili che l'uomo non è in grado di percepire o immaginare con le proprie percezioni. Il punto di contatto sta nel panteismo e in tutto ciò che logicamente ne deriva, tra cui la ciclicità dell'esistenza. Quest'ultima non è vista dalle religioni neopagane come una linea retta, ma come un insieme di processi ciclici che si dispiegano a partire dal principio di tutte le cose. La manifestazione dell'universo a partire dall'attività dell'Uno è conseguentemente una forma di sviluppo, di evoluzione o involuzione delle cose. La materia è puramente una forma di energia, la stessa energia emanata dalla Divinità e frutto del dispiegamento della Divinità stessa, la quale dunque è a tutti gli effetti coincidente con l'universo e la sua natura in tutte le loro possibili interpretazioni e realtà. L'insieme di meccanismi cosmici che portano all'emanazione del cosmo a partire dall'attività generata dalla Divinità è la cosiddetta eterna creazione (che tuttavia non è creazionistica in senso abramico), ossia l'ordine che lo spirito (corrispondente alla forma o alla sostanza divina attiva) dà al caos primigenio (corrispondente alla sostanza divina passiva)." (Teologia del Neopaganesimo; da Wikipedia)
Infine, l'ideologia neopagana. "L'influenza che le visioni del mondo naturalistiche delle religioni neopagane stanno esercitando sulla società contemporanea, hanno comportato la nascita di veri e propri sistemi di pensiero come l'ecopaganesimo che non rappresentano semplici filosofie ma intendono tradursi in concreti attivismi. In quanto le religioni neopagane sono religioni della Terra, esse riconoscono la sacralità della natura in quanto madre di tutte le cose. La natura va per questo motivo rispettata, salvaguardata e vissuta in modo equilibrato. Questa attitudine conduce i neopagani all'essere particolarmente attivi in cause ambientalistiche e in studi ecologici, i quali spaziano dalla protezione della foresta vergine, all'agricoltura biologica, alla permacoltura, alla salvaguardia dei diritti degli animali. Quest'ultimo aspetto cozza spesso contro il muro delle religioni ricostruzionistiche, i gruppi alle quali aderiscono dovrebbero essere portati per coerenza alla pratica del sacrificio animale. Questa pratica è tuttavia generalmente sfavorita dalla stragrande maggioranza dei neopagani. Altri prodotti della moderna cultura neopagana sono il tecnopaganesimo e due approcci alla religione nettamente distinti tra loro, ovvero il mondialismo e il geneticismo. Il tecnopaganesimo è un'analisi logica riguardante la sacralità del mondo che intende includere in tale santità universale anche i prodotti più antropici della società umana. Mentre infatti certe correnti — di fatto pochissime, si parla in particolare di quella teodista dell'Etenismo — tendono a rifuggire la modernità perché vista come eccessivamente degenerata e discostata dalla natura, il tecnopaganesimo intende mettere in luce il fatto che anche ciò che è puramente prodotto dall'uomo, come per esempio la tecnologia, è parte della Divinità in quanto parte del tutto, e frutto della Terra sulla quale dimora l'umanità. Il mondialismo e il geneticismo sono invece due modi di intendere la religione applicabili esclusivamente alle religioni ricostruzionistiche, in quanto la Wicca e gli altri movimenti eclettici sono per definizione aperta a tutti, senza alcuna limitazione di carattere culturale. La lettura mondialistica è quella che intende mantenere un orientamento universalistico simile a quello delle religioni eclettiche, ed è di gran lunga la frangia ricostruzionistica prominente (dominante nell'Ellenismo, nel Celtismo, nel Kemetismo e quasi precisamente nella metà delle tradizioni etene). La visione opposta è quella geneticistica, la quale intende dare alla religione un carattere etnico o culturalmente circoscritto. Questa seconda tipologia di approccio è dominante nel Neopaganesimo esteuropeo, mentre equivalente al mondialismo nell'Etenismo. Le definizioni di religione o fede applicate all'ambito neopagano assumono un significato molto diverso da quello che ne risulta dall'applicazione in altri contesti di vario tipo. Essere neopagani non significa solamente credere in qualcosa di soprannaturale, ma anche "esistere", "vivere", essere cioè partecipi del mondo. Quello del neopagano è uno status di identificazione del proprio essere come una parte della natura; tale impostazione filosofica è detta neopaganità."
Molti discreditano questo movimento in quanto adatto alle masse. Beh? Almeno è una massa buona.
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